In questa generazione, il brand Xbox, ha avuto un andamento altalenante fin dalla sua presentazione nell’ormai lontano 2013. Non è facile individuare il momento preciso in cui è avvenuto il colpo d’ala che cambiato il modo in cui il mercato guarda la console di Microsoft ma la certezza è che l’artefice sia stato Phil Spencer.
All’inizio molte delle lamentele riguardavano il gap tra la potenza di Xbox e la rivale PS4. Spencer promise di risolvere la questione e, tra il 2016 e la fine del 2017, escono le versioni S (con supporto 4k, HDR e senza l’ingombrante trasformatore esterno) e la Xbox One X. Inizialmente conosciuta come “Project Scorpio” è una pesantissima revisione hardware che, allo stesso prezzo di lancio della prima “one”, mette nelle mani dei giocatori la più potente console in commercio.
Colmato le mancanze dell’hardware, la dirigenza di Xbox annunciò che si sarebbe concentrata a rimpolpare un parco giochi che, rispetto ai concorrenti, rendeva la macchina di Microsoft poco appetibile. Questa era, ovviamente, la parte difficile. La prima barriera era il tempo: la realizzazione di un gioco tripla A ne richiede molto. Una risorsa che una console con ciclo vitale di dieci anni non possiede. Il secondo problema era una certa resistenza interna.
Se il team operativo, con il buon Phil Spencer in testa, mirava ad un glorioso futuro per la Xbox One, dobbiamo considerare che nelle compagnie quotate come la Microsoft, “cash is king”. Era necessario convincere la dirigenza a slacciare i cordoni della borsa per investire in un’idea di respiro ampio. Purtroppo la casa di Redmond teneva Xbox con un guinzaglio (finanziario) molto corto, fin dagli ultimi anni della “360”.
Poi accadde l’imprevedibile. Spencer sale sul palco di E3 2018 e annuncia l’acquisizione di Playground Games. Si gode gli applausi ma sa che non c’è stupore nella platea. Le voci a riguardo erano in giro da qualche mese ed era una mossa ovvia. In fondo Playground Games aveva svolto un lavoro egregio con la franchise di Forza Horizon e farli entrare nella famiglia Microsoft Studios era una mossa naturale. L’ingresso di quattro studi supplementari, invece, coglie tutti di sorpresa e il buon Phil lo sa e gongola.
Con colpo da maestro, Microsoft accoglie sotto la sua ala Undead Labs, Compulsion Games, e i geniacci di Ninja Theory. Nella miscela esplosiva si aggiunge la creazione di The Initiative, guidata da Darrel Gallagher.
Dal punto di vista dell’immagine, è stato un enorme passo avanti per il brand Xbox.
Fino ad ora il passato. Adesso facciamo fast forward fino all’evento X018 di Città del Messico. Matt Booty, il nuovo capo di Microsoft Studios, ha annunciato che Obsidian Entertainment e InXile Entertainment si uniranno al prestigioso quartetto. In un anno, Microsoft è riuscita a raddoppiare il proprio roster di first party studios. Grandissima notizia non solo per l’incredibile potenzialità di titoli ma anche per la magnitudo delle potenzialità. Tutti i titoli first party sono destinati al Game pass fin dal day one. Prendiamoci un momento per abbracciare il concetto.
Software houses di razza che realizzano giochi che finiranno per direttissima sul servizio in abbonamento di Microsoft. Pare ovvio che questo farà impennare l’acquisto di consoles e le iscrizioni al Game Pass.
Tutto a posto? La One è pronta a dominare il mercato? No, probabilmente non in questa generazione. Come abbiamo scritto prima, il tempo di realizzazione è un fattore cruciale ma Project Scarlett, Xbox two o qualsiasi altra cosa sia pronta ad arrivare nei prossimi anni sarà una bomba totale ed assoluta.
L’aspetto più interessante dell’intera vicenda rimane la grande varietà degli studi acquisiti. I Ninja Therory di Hellblade: Senuas Sacrifice, Obsidian indimenticata per KOTOR II e per il recente Fall-out New Vegas. InXile ha lavorato sui primi Fall-out, quando erano degli isometrici a turni, e adesso ha reclutato talenti che hanno dato il loro contributo a God of War 2018 e Red Dead Redemption. Come se non fosse sufficiente, ha catturato anche qualche “testa” di Crystal Dynamics.
Cosa dire di Playground Games? Abbiamo già detto del contributo alla franchise di Horizon e adesso che ci sono voci su un loro RPG in uscita (Fable?) l’hype è alle stelle.
Microsoft si è inserita in un mercato in cui Sony danzava sulle ceneri di Sega e aveva ridotto all’angolo Nintendo, diventando sinonimo di console. A differenza di Sega ha giocato meglio le sue carte riuscendo ad innovare e vincendo diverse battaglie. Trovate come il Game Pass, idee splendide per l’intera comunità videogiocante come il controller Adaptive e il prossimo Xcloud (servizio di streaming per i giochi) sono senza pari e senza precedenti. Sony ha un vantaggio ma Xbox fa sentire il fiato sul collo di PS4.
Questa generazione ha avuto qualche intoppo per il marchio Xbox ma la visione di Phil Spencer e del team sta lentamente prendendo forma. Xbox sta gettando fondamenta solide per un futuro brillante, sia per il marchio che per i suoi fan. Non resta che aspettare e godersi lo spettacolo.