Avete presente i classici intramontabili? Opere che hanno fatto la storia e che, anche se vengono riproposte quasi allo sfinimento, ci strappano ancora un sorriso di gioia? Provate a pensare a tutte le versioni uscite, per ogni singolo capitolo, di Street Fighter e vi renderete conto di quanto questo brand sia il più discusso e il più criticato, ma anche il più amato dell’intero panorama videoludico riguardante il genere piacchiaduro ad incontri.
Nel lontano 1991, una Capcom sulla cresta dell’onda diede vita a Street Fighter ll: The World Warrior, cambiando per sempre il mondo con un nuovo genere nato da un codice sbagliato nel sistema attacchi del gioco, che ai giorni d’oggi chiamiamo semplicemente combo.
Visto il successo planetario del titolo, le ambizioni di Capcom nei confronti del brand di Street Fighter non si fermarono alla semplice uscita nelle sale giochi, ma proruppero su quasi ogni tipo di console esistente, dando il via ad una moltitudine di seguiti e versioni speciali proseguita fino ai giorni nostri. Ed è proprio nel 2017 che ritroviamo su Nintendo Switch il papà di tutti picchiaduro in una versione aggiornata e “definitiva” del secondo capitolo, ribattezzata per l’occasione: Ultra Street Fighter ll: The Final Challengers.
Hadoken, Shoryuken e Tatsumakisempukyaku!
L’errore più grande che si possa commettere, sta nel giudicare Ultra Street Fighter II: The Final Challengers come un semplice porting della versione Turbo uscita nel 2009 su PlayStation 3 e Xbox 360. In realtà il piacchiaduro Capcom per Nintendo Switch offre parecchi cambiamenti che, sotto alcuni aspetti, possono rendere nuova l’esperienza ludica. Senza contare la natura ibrida della console e quindi la possibilità di giocarci fuori dalle quattro mura domestiche.
Purtroppo, questa nuova features possibile solo grazie alla console di Nintendo, porta con sé dei difetti impossibili da ignorare per chi si ritiene esperto nel genere picchiaduro. Infatti Ultra Street Fighter II: The Final Challengers, in mobilità, sarà comodo da giocare in compagnia di amici che possiedono anch’essi un Nintendo Switch, ma verrà giustamente criticato se si proverà a giocarlo sulla stessa console con un Joy-Con per player, viste le dimensioni ridotte del controller rispetto la precisione che il titolo Capcom richiede.
Tecnicamente Ultra Street Fighter II: The Final Challengers si presenta con uno stile grafico funzionale (anche se criticato) utilizzando gli sprite del già citato Super Street Fighter II Turbo HD Remix. Personaggi e stage appaiono molto nitidi e curati, dimostrando che con un minimo restyling tecnico, questo caposaldo del genere possa ancora essere apprezzato dopo ben ventisei anni. Per i puristi comunque, è possibile tornare allo stile originale selezionando l’apposita opzione “pixel art” nel menù principale.
Anno nuovo, versione nuova
Con l’uscita della nuova versione, Street Fighter ll, si aggiorna con novità significative ed interessanti partendo dal roster che compone il gioco. Oltre ai diciassette personaggi standard, tra cui i classici Dalshim, Chun Lee, Vega, ecc, si aggiungono: Evil Ryu e Violent Ken (già apparso in SNK vs. Capcom: SVC Chaos del 2003) che non sono da considerare semplici skin delle loro controparti buone, bensì veri e propri combattenti aggiuntivi che, ad un primo sguardo potranno sembrare uguali agli originali, ma pad alla mano, si capirà immediatamente la differenza di approccio che dovremo avere ad inizio round. Oltre a questo, c’é una modalità esclusiva per Switch di cui i possessori della console Nintendo difficilmente andranno fieri. Sto parlando della modalità Way of the Hado.
Questa nuova aggiunta permette di affrontare i tirapiedi di M. Bison, storico boss della serie, usando Ryu con visuale in prima persona sfruttando i sensori di movimento dei Joy-Con per simulare le iconiche mosse del protagonista di Street Fighter… ma con pessimi risultati. I sensori funzionano perfettamente su qualsiasi gioco per Nintendo Switch, quindi c’è da dedurre che Capcom abbia lavorato con poca cura a questa modalità che, se fosse riuscita meglio, sarebbe stata un buon passatempo. Così com’è invece, spinge il giocatore ad abbandonarla per via della sua ripetitività, imprecisione e lentezza di risposta ai movimenti. Per fortuna, oltre alla sopracitata modalità, Capcom ha deciso di regalare un’ulteriore aggiunta alla nuova versione dello storico picchiaduro, inserendo uno scontro due contro uno dove si deve battere in coppia l’avversario stando molto attenti alla barra della salute, essendo questa condivisa con il proprio partner.
Una volta avviato il gioco troviamo le modalità arcade, per giocare in singolo. Il versus mode, per affrontare un amico testa a testa. Il Match online, per sfidare avversari su internet. Il Training mode per allenarsi ad eseguire tutte le mosse alla perfezione, e una galleria con bellissimi artwork disegnati dagli storici character designer della serie.